TRAIN DE VIE - UN TRENO PER VIVERE |
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di Radu Mihaileanu. Con Rufus, Lionel Abelanski, Agathe de la Fontaine
(Francia, 1998)
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Per arrivarci prima dei nazisti, gli ebrei di un villaggio dell'Europa centrale organizzano nel 1941 un finto treno di deportati per fuggire in Russia. Contrapposto, a torto, a LA VITA È BELLA come l'altra faccia della visione "comica" della tragedia dell'Olocausto, TRAIN DE VIE vanta meriti indubbi. Primo fra tutti proprio quello che rende grande il film di Benigni: un'idea forte, il coraggio d'inventare con un film di finzione che non sia necessariamente sui toni della tragedia, la priorità assoluta del ricordare, dell'affidarsi anche alla forza immensa dell'utopia e dell'umorismo per ciò che conta, non dimenticare. Poi, alcuni momenti paradossali (o vogliamo proprio definirli esilaranti?), tipici della grande tradizione dell'umorismo yiddish, la creazione di Rufus nel ruolo di un finto capitano delle SS, le scatenate musiche gitane di Goran Bregovic. Ma lo stile dell'esordiente Mihaileanu è ancora lontano dal delirio tragicomico del musicista di Kusturica; e troppo spesso la commedia è tentata pericolosamente dalla farsa. In quanto alla terribile inquadratura finale, che avrebbe potuto imprimere al film un significato ulteriore, giunge troppo tardi, quasi impercettibile.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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